Roby Guerra Futurismo Nuova Umanità… V-trailer

DAL FUTURISMO AL ROBOTISMO BIBLIOTECA GRAMSCIANA 20 2 2013
***intervista di Pierluigi Casalino all’autore per la presentazione di Roby Guerra- Futurismo per la Nuova Umanità. Dopo Marinetti… (Armando editore, Roma, 2012) alla Biblioteca Gramsciana (Ales-Oristano, città natale di Antonio Gramsci), a cura di Giuseppe Manias, il 20 2 2013 (ore 19)-

*MENU VIDEO- Promo Netfuturista (con Antonio Saccoccio e Vitaldo Conte) Roby Guerra- 1.Futurismo e Renaissance- 2.Futurismo Nuova Umanità (film con Roby Guerra) book trailer official dell’autore (musica Riccardo Campa)- Dizionario letteratura ferrararese contemporanea *book trailer official La Città Volante dell’autore e Renaissance 2000 di Guerra-Roversi-Verdoia (musica Eugenio Squarcia) -1 maggio futurista/artista per strada -tributo a Graziano Cecchini- dell’autore.

20 2 2013- anniversario 100+4 o 200- 96 per il futurismo italiano. E Roby Guerra, tra i principali promotori contemporanei, dagli anni ’80 del secondo novecento, oggi non a caso in un luogo storico per il progressismo italiano, lancia programmaticamente il suo Futurismo di sinistra: scongelando l’essenza rivoluzionaria anche sociale, non solo artistica, finora ambigua di Marinetti e i futuristi storici. D’ora in poi, gli storici attardati non potranno più etichettare il futurismo dalle parti del fascismo. E l’avanguardia italiana riparte secondo DNA: nuova arte per l’uomo netmoderno e rivoluzione sociale. Il futurismo come nuovo umanesimo digitale e neoprogressista.

“Noi trasformiamo il ’68 perdente nel computer vincente” Roby Guerra (1983..2013…)

“I futuristi, nel loro campo, nel campo della cultura, sono rivoluzionari; in questo campo, come opera creativa, è probabile che la classe operaia non riuscirà per molto tempo a fare di più di quanto hanno fatto i futuristi» ANTONIO GRAMSCI

“Anarchici e futuristi oggi hanno l’occasione di sfruttare i nuovi media digitali, che nella loro essenza si configurano come profondamente anarchici e profondamente futuristi, profondamente anti-gerarchici e profondamente anti-tradizionali, per costituire un fronte comune…. “ Antonio Saccoccio (2012)

Pierluigi Casalino: Roberto, insisti giustamente sulla natura progressista del Futurismo storico e poni in risalto il suo snaturarsi in seno alle correnti politiche che caratterizzarono i primi decenni del XX secolo. Qual’è dunque il Tuo progetto per recuperare l’originaria capacità rivoluzionaria che segnò la stagione modernizzatrice dell’intuizione di Marinetti in Italia e in Europa?

Roberto Guerra: Il Futurismo fu una rivoluzione incompiuta, artistica e sociale. Oggi noi futuristi (Antonio Saccoccio, Graziano Cecchini, Vitaldo Conte, Ricardo Campa, Sandro Giovannini, Stefano Vaj, il sottoscritto e anche tu che mi intervisti) la completano e la rilanciano aggiornata a livello culturale, da Marinetti a Majakowskij, ecc.. Per una nuova avanguardia “normativa” forte e contro la casta culturale passapresentista nichilista e alienata prevalente in Italia. A livello metapolitico noi suggeriamo già al futuro scenario (oggi non esistente) un patrimonio rivoluzionario.

P.C.: In che senso il rilancio dell’idea neofuturista coincide con la presa di coscienza della capacità propulsiva della tecnologia?Sembra di capire che l’innovazione tecnologica rappresenti il nuovo nome dell’avventura umana oltre i limiti della conoscenza. Puoi illustrare questo concetto?

R.G.: Religione, Arte, Filosofia non cambiano il mondo, oggi lo complicano. Solo la Scienza cambia il mondo. Basta guardare il Reale: solo l’elettronica è in progresso sociale, sempre più complessa e sempre meno costosa. Quindi solo artisti, filosofi, mistici al passo di corsa con la rivoluzione informatica cambiano il mondo.

P.C.:L’accostarsi a certe istanze agitatorie di formazione anarchica non rischia di confondere il Neofuturismo e soprattuttto l’approccio futurologico in una commistione innaturale, quasi lo smarrirsi in una nuova suggestione ideologica?

R.G.:Anarchici, ma Techno, non luddisti o ecoprimitivi reazionari, magari alla Feyerabend (quello “dadascientifico”, necessario contro-metodo per l’immaginario futuribile….).

P.C.:Mi pare apprezzabile che la Tua rilettura di Marx in chiave futurista. La visione umanitaria e libertaria del giovane Marx , così sottovalutato e in realtà vittima sacrificale delle strumentalizzazioni autoritarie del più rozzo dispotismo orientale, conserva quella sua profonda anima di modernità di cui sai cogliere il valore di speranza e di emancipazione dell’uomo. Come approdi a questa straordinaria conclusione? Spiega poi cosa intendi per Futurismo di sinistra in un’epoca che ha finito per seppellire le ideologie come inutili abiti in cui non ci si riconosce più?

R.G:Il mio Futurismo era ed è neomarxista. Il giovane, ma non solo Marx, come ben puntualizzi. Oggi le macchine liberanti di Marx esistono: automazione, informatica, robotica, scacco matto al tardocapitalismo….e anche al veterocomunismo. Parola, comunismo, usata solo come spot da Marx… Poi certamente robot e computers….domandano non scimmie balbuzienti nelle stanze dei bottoni, socialisti residui e sindacati inclusi, ma umani pensanti e liberi. La rete è il nuovo socialismo scientifico potenziale almeno.

P.C.: Lo sviluppo della società informatica e la sempre meno netta demarcazione tra reale e virtuale, l’affermarsi della pluralità delle dimensioni come inedita frontiera del domani, come nuova avanguardia, costituiscono momenti di notevole spessore intellettuale. Quali sono i limiti, secondo Te, di questo processo che se non guidato dalla profezia futurista può portare all’ irregimentazione della coscienza in un’ennesima deriva totalitaria?

R.G.:I limiti, se sesistono, lo decideranno le nuove generazioni, mai quelle contemporanee. Deriva autoritaria? Ma la democrazia autentica non esiste ancora, neppure in Occidente (figuriamoci altrove, sia ben chiaro!).

P.C: Se la società diventa nuovo strumento di alienazione, le distorsioni ideali che ne conseguono deformano lo strumento che le concepisce, cioè la mente? L’ansia futurista dovrebbe essere l’antidodo contro questa barbarie? Approfondisci il tema dell’emancipazione politica che che promuove il Neofuturismo e quali sono i criteri dell’immaginazione di un futuro possibile. Tu pensi ad un futuro liberato e liberante?

R.G.:Qua Popper -guarda – quando parla di società aperta già indica la rotta… Poco importano astrologi o reazionari o idioti in giro…. Importante è una nuova democrazia elettronica basata sulla meritocrazia e l’armonia della Scienza. Dai graffiti al computer la vera immaginazione contemporanea… ma – dal Reale per forza di gravità: non è necessario fare solo arte digitale, fondamentale la visione storica nuova verso la Scienza sola igiene del mondo. Il Futurismo oggi è abolizionista: dal Lavoro grazie a robot e le nuove tecnologie (possibile!) e dalla stupidità umana stessa, ma non terminata per forza, semplicemente fuori dalle stanze dei bottoni…. (politik e guru economisti in primis, lo dico in latino!)

P.C.: La presentazione delle Tue opere consacra un’attività di rilevante creatività sociale che da tempo promuovi unitamente ad uno sforzo intellettuale che non manca di riscrivere la storia della contestazione del 1968, identificandone le aspirazioni più autentiche e reinterpretando in modo compiuto il sogno dell’immaginazione al potere. Ti sarà grato se dicessi la Tua su questa questione sempre aperta dello slancio rinnovatore di un movimento che come le avanguardie del primo Novecento è stato travolto dai subdoli registi del gioco segreto delle contrapposizioni geopolitiche…

R.G.:Il 68 ambivalente come progresso sociale? Minigonna, televisione, era spaziale, Beatles e pop art, pop music e elettronica, Paperino e Kubrick….; Movimenti politici e femministe, al contario soprattutto fanatici…., lucciole per lanterne, mera invidia del potere, non desiderio di libertà e “sopra (con la lineetta ) vivere”.

P.C.:Ancora una domanda. Puoi specificare i termini di quella che chiami equazione libertà-necessità?

R.G.: Come accennato:informatica, automazione, robotica (e internet …) per la necessità, modulando in alcuni anni l’abolizione virtuale relativa (ovvio!) del Lavoro e creare il nuovo sistema operativo politico-economico per un futuro “Homo Technologicus” come opera d’arte vivente… Il vecchio “Homo Sapiens”? O si trasforma mentalmente-biotecnologicamente- o sparisca pure, liberamente. La libertà non è la meta, ma il punto di partenza, per non smarrirla strada facendo, successivamente espanderla, rinnovandola – Questo è il Nuovo Futurismo, la felicità e la rivoluzione oggi per futuri migliori. Si, noi siamo felici e liberi. Noi Futuristi, tutti quanti! Chi osa dichiararlo oggi?

* ECCOLANOTIZIAQUOTIDIANA

Info:
http://www.luukmagazine.com/it/2013/02/02/roby-guerra-e-il-futurismo-alla-biblioteca-gramsciana/

http://www.armando.it/schedalibro/22155/Futurismo-per-la-nuova-umanit

http://futurismo2009.myblog.it/archive/2011/02/07/pierluigi-casalino-l-uomo-futurista-e-il-sogno-del-futuro.html

Pubblicato in robotismo | Contrassegnato , , , | Lascia un commento

Kraftwerk Die Roboter live Dusseldorf 2013

Pubblicato in Musica, robotismo | Contrassegnato | Lascia un commento

David Bowie Where Are We Now? Video

Pubblicato in Musica, robotismo | Contrassegnato | Lascia un commento

2013 il futurismo è morto, w il robotismo: verso Netfuturismo

netfuturismo 2008

Default prossimo venturo per il futurismo contemporaneo? In certo senso! Già l’unico gruppo neofuturista realmente organizzato- Netfuturismo l’ha persino proclamato nel 2009 x il centenario, tra paradosso e futuribile ( addirittura rilanciato in un catalogo internazionale), grande provocazione ciberculturale…
Paradossale ma scenario possibile o meglio da inquadrare in nuove modulazioni per quello che concerne il cosiddetto e contemporaneo movimento futurista.
La questione è che il movimento, pur rilanciato, non decolla affatto.
Proprio nella sua massima concretezza contemporanea, con alcune personalità di rilievo che hanno raccolto (reinventandola) l’eredità stessa dell’ultimo futurismo eroico del secondo novecento di Futurismo Oggi (dopo il “leader” Enzo Benedetto gli stessi Fiore e Tallarico, tutt’oggi ancora in primo piano, a livello artistico e storico-critico), ovvero chi scrive, Riccardo Campa, Stefano Vaj, Antonio Saccoccio, Vitaldo Conte e naturalmente Graziano Cecchini, il baco è alla luce del Sole e non ha alcun senso edulcorarlo o censurarlo.
Proprio quando –dopo il centenario del 2009 – convegni internazionali a cura dell’ala postumana ma sinergici- e alcune pubblicazioni molto rilevanti, tra editoria nazionale e editoria under/overground, oltre alle ben note azioni futuriste di Cecchini, eravamo ad un passo dal software decisivo… la macchina neo-futurista non funziona più a pieno regime…
Lo scoglio è sempre quello… la casta culturale, ieri il negazionismo comunista (con buona pace di Gramsci sia ben chiaro-tutta colpa della vulgata così letale per la sinistra italiana stessa..), oggi il passapresentismo più complesso (per dirla con il giovane leader nativo digitale Saccoccio), mix tra i negazionismi di ieri ideologici e certa persino degenerazione ai limiti della psicopolitica e della patologia sociale, speculare alla Spread Kultur dell’era Monti antidemocratica: ecofascismo/comunismo/neoluddismo paleoanarcoide da un lato incombente, dall’altro la dimensione estetica ridotta alla dittatura di criptici d’arte e di certa casta dei media…
Il tutto questa grave implosione con una intellighenzia rossa da un lato (leggi l’Eco senile e amici) capace soltanto di clonare tutte le già ben note regressioni ultraideologiche degli anni 70 post68, e dall’altro un antagonismo nero perso in astrazioni iperboree, nonostante culturalmente parlando assimilazioni concretamente anti-ideologiche inedite, ma sempre in moduli veterofilosofici, nonostante il Zarathustra danzante MA… trasformato in una statua di Sale (nonostante un rilevante ur/neo/post futurismo stesso, i vari Giovannini, Sessa, Veneziani, Siniscalco…).
In mezzo e spesso contaminante, il supermanierismo cattoborghese all’italiana, Passapresentisno doc, un vuoto a perdere dove azzerato qualsivoglia metodo darwininano o memetico.., se non il riflesso condizionato dei pruriti vaginali o le emorroidi anali di critici o giornalisti o galleristi tutti intercambiabili, tutto omologato, da Topolino ai Topi di fogna, da Einstein al mago Otelma….
Nel moto rito perpetuo di un pubblico reificato e lobotomizzato nei sensi che magari affolla vernissage e mostre con la stessa gestalt di un supermercato (alla faccia di Warhol che invece insegnava a trasformare la merda in opera d’arte- e lo faceva davvero!).
Tutto questo trend nell’era di Internet e della tecno scienza, delle biotecnologie e della longevità!
Avevano ragione Marx e Nietzsche simultaneamente: la tecnica ha rivoluzionato il mondo che è diventato una Astronave, ma ovunque, in tutte le stanze dei bottoni, certi media e governi in primis, dominano le scimmie, siamo un Pianeta ..una Italia delle scimmie!
In effetti- gli scenari globali indicano non un rinascimento, ma un medioevo prossimo venturo. E può benissimo darsi che il ritorno del Futurismo in Italia… è arrivato troppo tardi, già superato il punto di non ritorno, l’orizzonte degli eventi: ergo, un movimento può esistere solo a livello virtuale, intermittente e certamente non imporsi, innestare quella svolta forte necessaria per superare il passapresentismo con nuovi sistemi operativi tecnoscentifici e postumani, forza della bellezza e della macchina e immaginazione scientifica stessa..
Va da sé, il movimento non decolla a livello di media, non buchiamo i media…. Se non un poco come postfuturisti singolari.. Addirittura alcune ali giovani estreme minoritarie ma futuribili (si pensava), per meri velleitarismi senza alcuna meritocrazia ancora dimostrata, i rossi di Italia Avanguardista, pur molto interessanti, han rispolverato l’ideologismo fanatico vetero 68 attaccando il movimento; mentre i neri di CasaPound (superdemocratico il futurismo contemporaneo!) sembrano cristallizzati a metà del guado (o del guano se si preferisce) dopo svolte manifesti interessanti. In mezzo altri sottomenu- più evoluti certamente tra situazionismo e nuova architettura- pur con risultati eccelsi o comunque interessanti eretici giocano già a fare gli accademici sperimentali.
Restano i promotori principali: chi scrive, Campa, Vaj, Saccoccio, Conte, Giovannini, naturalmente Graziano Cecchini per fortuna da sempre re- inventori del futurismo, mai una mera clonazione, per cui – anche se il movimento è in stand by.. pur sempre in dinamiche più d’avanguardia culturale che d’azione futurista che cambia il mondo e la cultura italiana, il sistema operativo continua e continuerà a girare.
Tuttavia, inutile girarci intorno: non a caso oggi si parla più che di Movimento Futurista, di Netfuturismo, Trans Art, Transumanesimo, FTM Azione Futurista, Urfuturismo, noi stessi usiamo altre parole griffe!
E il movimento futurista nascente nuovo è virtualmente defunto, nato morto… anche per colpa nostra.
Se non arriviamo a bucare i media come movimento è perché: 1 Sinergici si ma non in modo costante e ufficiale, non come Movimento Futurista globale. Perché prevalgono logiche sperimentali e non d’avanguardia pura, vale a dire sempre mancata una azione unitaria costante vs gli old media che ci ignorano come Movimento e gli storici d’arte passatisti, anche persino d’area, che al massimo segnalano i singoli promotori neofuturisti ma non il Movimento in quanto tale.
Come detto, poi l’unico gruppo organizzato, il più giovane,è quello di Saccoccio : noi siamo onorati di esserne soldati artisti militanti! Ma a parte Vitaldo Conte, oggi in certo senso, oltre che straordinario poeta d’avanguardia –anche il nostro Storico di riferimento principale, il resto dei futuristi – pur sinergici- non hanno mai capito di interfacciarsi in termini più concreti e militanti, anch’essi come soldati o anti-professori se si vuole.
Doveva essere ovvio… che razza di futuristi siamo noi generazione anagraficamente precedente se non sponsorizziamo e dall’interno, non da nuvole platoniche (sic!) la generazione neofuturista più giovane e autenticamente nativo digitale…
In questi anni ho fatto oltre ogni limite per andare in questa direzione e per mediare affaire interni anche a volte ostici…
Quante decine di articoli anche su siti rilevanti e persino bucando un poco anche gli old media medi o minori, per tutti quanti? Come noto ho persino scritto il Libro del Nuovo Movimento Futurista (e anche un ebook..altrove) edito da una casa editrice storica e rilevante nazionale: non è stato ottimizzato proprio dai neofuturismi vari che pure ho ben programmaticamente segnalato. Se non sempre da Saccoccio, Conte , Giovannini per quel che potevano fare in un ambito romano non facile e ostile al Futurismo!, non ultimo giustamente impegnati anche a ottimizzare i legittimi percorsi soggettivi…
Ma Graziano Cecchini, che pure è stato il detonatore con la Fontana Rossa.. e che poteva essere il detonatore atomico per bucare i media? Il buon e sempre grande Rosso Trevi da un poco si è messo in testa giustamente di far schiattare i criptici tornando alla grande pittura, una News tecno futurista, dopo quella dinamista storica di Boccioni e Balla , quella pubblicitaria di Depero, quella aeropittorica dal secondo futurismo allo stesso Benedetto, poi la cosmo pittura di Fiore, necessaria anche quiete tra una azione tempesta futurista e l’altra.…Purtroppo coincide a quanto pare con un una relativa distanza dal movimento in quanto tale e dall’azione machtball di quest’ultimo.
Certamente anche perché: sia mal consigliato nella solita atmosfera romana delle vacanze e di un centralismo culturale morto e sepolto da secoli, sia per difficoltà oggettive sinergiche a Roma (atmosfera sempre ostile negli old media e nell’ambiente appunto passapresentista culturale della capitale, extra futurismi sia ben chiaro) Rosso Trevi non ha potuto pilotare il Movimento, come per meritocrazia e ad honorem incoronato dagli altri postfuturisti.. Resta certamente la Fontana… un DNA sempre azzurro, ROSSO! e indimenticabile come già la letteratura editoriale ha irrevocabilmente storicizzato.
I Transumanisti stessi dopo il boom sinergico di TransVision 2010, con tutti quanti i neofuturismi stretti, grazie all’azione del sottoscritto, nel convegno, non hanno mai ottimizzato tale direzione nel senso del Movimento Futurista Nuovo, pur proclamandolo ufficialmente proprio in quella occasione. Dopo nuovamente sinergie, episodiche, non costanti, per quanto elevate ma frammentarie. Certamente enorme la recente news di Campa sulla Filosofia Futurista, edita proprio da Saccoccio… Ma siamo stati incapaci persino di proteggere il Futurismo e il Transumanesimo stesso dall’affaire Estropico (pur grande Piero Angela del Transumanesimo on line ) che involontariamente (noi siamo scientifici e oggettivi al 100%!) danneggia ancora tutti quanti con le sue accuse errate di tecnofascismo a Stefano Vaj, roba che in Italia significa dare dinamite a tutte le forze antifuturiste! Nel Divenire libro… subito dopo il Convegno, sull’Intelligenza Artificiale, nessun futurista stretto incluso! Giulio Prisco, grande futurologo, curatore principale del convegno di Milano e link ottimale con il Transumanesimo internazionale, sparito nel ciberspazio o dalle parti di una ammaliante ma solipsistica-dico per l’ala italiana- Chiesa di Turing!!! I laboratori attivati per una azione costante anche nel web, mai decollati, tranne il nostro, ma quasi una camera crionica senza feedback da tutto il movimento!
Certamente importante la News di Vatinno, neoparlamentare transumanista, fisico e filosofo di gran spessore ( e i suoi libri sempre per l’editoria nazionale) ma episodio in un dinamismo debole globale per il movimento stesso transumanista in Italia e poi non connesso con il menu futurista stretto. Certamente fondamentale-ribadiamo- la News di Campa e il Trattato di Filosofia Futurista, non a caso prodotto da Saccoccio e la sua in decollo Avanguardia21, ma se non buchiamo i Media, come Movimento Futurista, restiamo sempre una flotta di diamanti digitali perduti nello Spazio!
Tanto vale ora seppellire il Movimento Futurista in quanto tale. Avanti con le rotte multiple, con sinergie episodiche, per quel che ci riguarda con personale forte sinergia con Netfuturismo e la nascente Trans Art. E noi tempo di una nuova griffa sottomenu autonomo ma nuova di zecca o quasi: Robotismo, Lotta amata x il robotismo, dopo le anteprime Lotta amata x il futurismo in Libreria Futurista su Facebook. Robotismo esprime bene i nostri due percorsi paralleli: come poeti e scrittori d’avanguardia un postfuturismo prossimo alla Net art digitale e-o video, alle ultime poetiche sperimentali e d’avanguardia del secondo novecento, tra poesia visiva poesia sonora, computer poesia e poesia postneovanguardie (roba che viene tutta anche dal futurismo, ma altri software), non ultimo la fantascienza, da Asimov a P.K. Dick e S. Kubrick in particolare:;per una poetica dell’era tecnetronica e robotica… Dall’altro il nostro percorso ben illustrato proprio nel convegno transumanista – di carattere saggistico e epistemologico persino di un futurismo scientifico, laddove la matrice futurista storica e artistica è soltanto un link in un Menu complessivo che viene poi dalla Futurologia (con il trans umanesimo variabile storica recente); per una estetica scientifica che intendevamo elaborare, come ben espresso anche in Futurismo per la nuova umanità.., come ancora Futurismo (come Movimento), il Futurismo come Scienza umana, ma che è tempo appunto di riformattare in Robotismo! E sia ben chiaro. File autonomo ma simultaneamente menu di Netfuturismo, l’avanguardia digitale e giovane del e dal web, fondata e ottimizzata e in progress dal nostro net-leader Antonio Saccoccio. E se non fosse ancora chiaro, tutti quanti, neofututuristi transumanisti (la variabile Campa, Vaj dell’AIT in senso futurista, al di là del discorso globale transumanista), FTM Azione Futurista, ecc. tutti Files liberi e autonomi, ma menu sempre verso Nefuturismo. Soltanto questo paradosso di paradosso, ma un Logo Griffa focus – Netfuturismo- a livello mediatico e anche operativo, può quantomeno creare memi costanti e non effimeri per dare visibilità e logica del senso quanto meno (resettato il discorso Movimento in senso stretto) semiotico e dinamico, infatti mediatico e nella Comunicazione….e l’Informazione (figurarsi media, critici e gallerie e riviste “standard”, già solo Neofuturismo li turba, figurarsi diverse navicelle neofuturiste!) a quello che magari desideriamo ancora chiamare Neofuturismo del XXI secolo, ma allora tanto vale, appunto, chiamarlo Netfuturismo, parola sublime per comunicare il futurismo del XXI secolo in perfetta sincronia, se non sintropia, con l’era di Internet … Net ottimale per differenziarci definitivamente dal futurismo storico, dribblando in un batter d’arcobaleno tutte le X storiche tutt’oggi barriere insuperabili, che noi le confutiamo o meno!

Evviva il Robotismo! Il futurismo è morto. W il Netfuturismo!

*Robytron http://robertoguerra.myblog.it

Pubblicato in Computer e Internet, robotismo | Contrassegnato | Lascia un commento

The Mute Poem of the Robots *Curiosity II

Pubblicato in Computer e Internet, Musica, robotismo | Contrassegnato | Lascia un commento

Netgeneration! Rottamatori, Antipolitici, Pirati, Replicanti

fiori della scienza

La storia non fa nulla diceva Marx. E «molti fossili esige il progresso» diceva Marinetti.
Ebbene, è tempo di fare delle scelte di campo, comunque la pensiate… La destra è ormai out dopo la fine di Berlusconi, nè Alfano ha spirito rivoluzionario come comunque (conservatore liberale) era l’ex premier. A sinistra? soltanto l’ascesa di Matteo Renzi e i rottamatori può sepolcrare per sempre quegli zombies kattokomunisti che hanno ucciso il neoprogressismo possibile in Italia… Al di là della destra e della sinistra…. anche l’Europa in coma terminale segnala il futuro possibile nascente… Il Partito Pirata del/dal web che in Italia, attualmente, piaccia o meno è espresso da Beppe Grillo e il suo Movimento 5Stelle!

Ecco dove noi futuristi doc, avanguardia culturale e metapolitica, di massa al quadrato, ancor prima che arte sperimentale o ambiguamente alternativa, è tempo di assimilare in Italia, gli unici due segni possibili per il rinnovamento prossimo venturo dell’Italia e degli italiani.
Dalla gerentocrazia di tutta la partitocrazia, della finanzocrazia del subesperto Rigor Montis e ed al suo governo di piccolii Eichmann superburosauri— schizopolitico filoeuro, filo equitalia, filopassatismo, branco di trogloditi che nell’era di Internet, della robotica e dell’automazione, del’informatica, scambiano l’econonomia del futuro basata sul significante al cubo del Sistema Binario con…. la partita doppia!!!

La vecchia generazione nata nel mito obsoleto fascismo/antifascismo, tutti i figli del Novecento incapaci di download aggiornati psicotronici siano democraticamente resettati e consegnati alla clausura libera della vita privata. Mai più nelle stanze dei bottoni che devono generare il futuro e non – come avviene adesso- uccidere il futuro delle netgeneration.

Sono i nativi digitali il nuovo target elettorale e il futuro vivo del nostro tempo. Tutti gli altri o si mettano da parte o sponsorizzino con forza di scienza e volontà di bellezza la netgeneration pronta non a un nuovo Sacco o Marcia su Roma, ma alla seconda liberazione di Roma!

Ma una nuova liberazione non per il paradiso socialista o qualsivoglia alternativa estinta.

Largo ai giovani, ma antivirus fin da subito ai soliti sciacalli del’estrema sinistra o destra, falsi alternativi reliquie della storia, collaborazionisti inconsciiii… proprio della Finanzocrazia e della Gerentocrazia che solo a parole abbatterebbero, ma non per amore della libertà e del futuro, ma mera invidia di classe o di razza…. per sostituire soltanto un totalitarismo con un altro!!!
Largo ai giovani della netgeneration, sola igiene d’Italia e d’Europa!

Pubblicato in Computer e Internet, robotismo | Contrassegnato , | Lascia un commento

BelenrobotAre we not man? We are robots! Da Nam June Paik a Belen! Irriverente, forse, ma forse è tempo di risolvere definitivamente certa maledizione che attraversa (salvo eccezioni, guarda caso proprio pop o postpop) la cosiddetta arte sperimentale, neotranspostavanguardia del secondo novecento ed inizio duemila, arte elettronica o video, ora anche Net.., inclusa.

Esordi sempre nella memoria (oggi elettronica letteralmente) delle avanguardie come rivoluzione culturale, dinamite sociale, cambiamento, rifiuto dell’elite, interfaccia e comunicazione con la gente, secondo le lezioni transparallele magari di Marinetti, Majakowskij, Gropius, Gramsci, McLuhan, De Kerckhove , ovvio, il genio pop Andy Warhol e…. Nam June Paik.

Poi,magari dopo certo audience, scatta il sortilegio manierista. Si diventa quasi neaoaccademici, neoscolastici, neoermetici, quasi neoesoterici, chiusi al Nuovo, al divenire della storia e della tecnologia; scatta, a qualsiasi età biologica, la sindrome di Benedetto Croce o qualche altro. Tra i critici, pur comunque creativo, Bonita Oliva (con la a) è caso lampante.

Ne’ si tratta di chissà quale purezza non stop! Le combinatorie soggettive sono variabili infinite, dal cosiddetto concettuale al pop minimalista, non importa la password, il problema è che persino gli artisti si dimenticano appunto l’account e al massimo proliferano stupendi cyberaffreschi geroglifici ….

Mentre la video art e l’elettronica più innovative, piaccia o meno, saltano fuori, non più – o almeno non solo- dai vari pur sperimentali e affascinanti festival, istituzionali o alternativi che siano, né da laboratori catacatombe in versione magari Gran Sasso (sia ben chiaro la ricerca scientifica pura in certi luoghi è pertinente ed è già anche Science-Art live!).

…-La vediamo, invece, e amiamo in certo cinema (Avatar e non solo), in certo pop trash o new disko (Lady Gaga, Niky Bellucci) nella pubblicità (Belen per i mondiali di calcio 2010!).

E neppure una News: l’avanguardia di massa era (ed è…) lo scopo di Marinetti e i futuristi, dei futuristi russi e anche Dada; poi della pop art di Warhol e dei graffitisti…writers, della musica pop, della musica elettronica techno, dopo Eno, Bowie , Kraftwerk. Devo. Della letteratura con la fantascienza, del cinema fin da Charlie Chaplin e Walt Disney (e fumetti e cartoons), e la peste…Pubblicità (o Pubblicittà?).

La ancor oggi malintesa pubblicità è nata come nuova arte di massa pura (folklore industriale); avantgarde ovviamente nel tempi postmoderni se non postumani de-ideologizzata finalmente: come il vino, sembra imbevibile ogni..presente, poi diventa d’annata! Lo stesso Nam June Paik non collaborò tranquillamente con Peter Gabriel dei Genesis? Tarantino stesso non adora Edwige Fenech? E Tinto Brass…Moana Pozzi? E Mishima alla fine non è oggi miniaturizzato in..Godzilla, Aikyra, Goldrake, i manga e gli Anime?

Purtroppo molta arte elettronica pare rifarsi ancora ai modelli della pittura, del romanzo, della filosofia…oppure di certa mistificazione criptica scambiata per chissà quale messaggio rivoluzionario occulto, riconoscibile solo da una casta di eletti. Boiate pazzesche disse molto tranquillamente Fantozzi su La Corazzata Potemkin….. e non aveva torto. Oggi di rivoluzionario ci son solo alcune scene (tipo la celebre carrozzella che cade dalla scalinata sacra…).

Dovrebbe esistere anche una archeologia dell’arte e del cinema ad esempio, per chiarire le cose, azzerando definitivamente il mito dell’eternità dell’arte (tranne eccezioni, ovvio), tabula rasa darwiniana mai applicata alla dimensione estetica (inclusa l’arte elettronica) intesa ancora in senso metafisico letterale…. Poi ci si lamenta se l’opera d’arte oggi non cambia più nulla (tranne eccezioni), se conferma la previsione di Marx qua un poco adattata: “La produzione di troppe cose inutili genera troppe opere d’arte inutili!”

La Religione dell’Arte Eterna dell’Uomo domina tutt’oggi, camuffata anche in molte navicelle cosiddette sperimentali (a magari lo sono anche….ma….).

Se l’arte elettronica, al contrario, nelle sue variabili zerouno (tutte le sfumature infinite quasi quantiche e frattali… che i matematici o gli informatici possono facilmente evidenziare) mira ad essere on non essere…anzi linkare e ricombinare, clonare quasi la dimensione, le n-dimensioni dell’arte con la a minuscola- a nana (cit. Saccoccio*) , dell’era postindustriale e postumana, è tempo di una sana eutanasia del mito dell’Uomo anche nell’arte.

Tale eutanasia… non ha nulla a che vedere magari con certo umanesimo scientifico sociologico o ecologico che anzi presuppone spesso proprio in tali scenari conoscitivi proprio la fine di qualsivoglia umanesimo fondamentalista di matrice appunto metafisica, teocratica o politica, dei quali ben si conoscono certi effetti collaterali….

Al contrario, proprio con una metafora il Nick Name magari di un Robot è linguaggio e artificio peculiare per l’artista (ma con la minuscola) in quanto scienziato del XXI secolo delle cose cosiddette umane e postumane nascenti per scoprire il futuro venuto alla luce, amarlo riprodurlo, ri-crearlo, trasformarlo e comunicarlo all’ Uomo Technologicus contemporaneo.

Male che vada… se gli umani non supereranno la crisi attuale non solo socioeconomica, ma filosofica-scientifica, non sostituiranno in breve i loro cervelletti da Homo ancora erectus con nuovi cervelli elettronici in senso simbolico degni finalmente dell’Homo Sapiens Sapiens, magari i pitecantropi che governano il pianeta con dei bei robot positronici con le 3 Leggi della robotica innestate nel loro midollo spinale artificiale, certamente, saremo ricordati dalla futura specie intelligente sulla Terra…. appunto i Robot o Specie simili, come i loro Omero a base carbonio!

In ogni caso la colonna sonora della Terra nel XXI secolo, elettronica, qualsiasi medium o sistema operativo umano si voglia usare, non deve forse essere ancora “scritta”?

“Dalla Bellissima Terra, Top Model del Sistema Solare, giugno 2010”

R.G.

Pubblicato in robotismo | Contrassegnato , , | Lascia un commento

Komputer “Tokyo” *video

Pubblicato in Musica | Contrassegnato | Lascia un commento

Kraftwerk au MoMa

KRAFTWERK

KRAFTWERK AU MOMA

Pubblicato in robotismo | Lascia un commento

Divenire V AI e Robotica

futurismospacemagazine.myblog.it            – February 21, 4:38 PM

Divenire 5 AI Intelligenza Artificiale *a cura di Riccardo Campa ... | Neuroscienze | Scoop.it

… di ricerca forse più ardito nel campo dell’IA che emula funzioni e organi biologici: il cervello artificiale di Hugo de Garis, introducendo concetti chiave di questo settore disciplinare come rete neurale e algoritmo genetico.

Pubblicato in Computer e Internet | Lascia un commento